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Il Referendum inutile
di Claudio Della Ratta

Il referendum di Lombardia e Veneto, che avrà luogo il prossimo 22 ottobre, è una consultazione che non servirà assolutamente a nulla se non a far perdere tempo e soldi ai cittadini (circa 46 milioni di euro che avrebbero potuto essere invece spesi per il sostegno al lavoro e ai cittadini più in difficoltà).

 

In base all'art.116 della Costituzione, il referendum non è necessario per la richiesta di una maggiore autonomia.

Infatti, per ottenere una maggiore autonomia, sarebbe stato sufficiente seguire la strada indicata dall'art.117 della Costituzione, che riporta le corrette procedure per richiedere una gestione più diretta su una serie di materie importanti, rispettando il pareggio di bilancio previsto all’art.119.

 

Questo referendum non ha alcuna utilità per due questioni di fondo: primo, perché non incide sul percorso istituzionale che deve comunque passare attraverso un tavolo con il governo, e secondo, perché non attiene la ripartizione delle tasse come invece affermano i promotori. 

 

Non ci sarà quindi né riduzione delle tasse né tanto meno una ripartizione più vantaggiosa dei tributi a vantaggio dei cittadini lombardi e veneti.

 

Il referendum non può modificare in alcun modo le procedure previste dalla Costituzione per ottenere un livello più alto di autonomia, poiché dovranno comunque essere consultati gli enti locali e, successivamente, andrà aperto un tavolo con il governo italiano.

 

I socialisti non sono  contrari ad aumentare il livello di autonomia regionale, ma contestano una procedura costosa e che non potrà sortire nessun effetto concreto.

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